CLIMATE CHANGE E STRUMENTI DI TUTELA. VERSO LA PUBLIC INTEREST LITIGATION?

All’ordine del giorno è il tema del cambiamento climatico.
Noto è, infatti, che attività umane, quali la combustione di combustibili fossili, la deforestazione e l’agricoltura, danno luogo alla produzione dei cosiddetti gas serra, che trattengono il calore irradiato dalla superficie terrestre e dall’atmosfera e ne impediscono la dispersione nello spazio.
Se sia possibile conseguire l’obiettivo della riduzione delle emissioni attraverso iniziative processuali, volte a condannare gli Stati ad adottare determinate politiche climatiche, è l’interrogativo da cui muove lo studio.

A tal fine, la prima parte del lavoro analizza i singoli modelli di tutela, con particolare riferimento all’esperienza giuridica indiana e a quella statunitense, nonché al diritto vivente olandese, nel cui contesto si distingue una innovativa sentenza del 20 dicembre 2019 della Suprema Corte che ha condannato il Governo nazionale a ridurre di un minimo del 25% rispetto ai livelli del 1990 le emissioni di biossido di carbonio e degli altri gas serra entro il 2020.

La seconda parte del lavoro è, quindi, tesa a vagliare la compatibilità delle dette tecniche di protezione con i principi fondanti il nostro ordinamento, onde delineare il diametro delle tutele concretamente esperibili.
L’autore, già avvocato dello Stato, è ora magistrato della Corte dei conti

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